Diego scrive:
D: Sto lavorando su un progetto di adeguamento di una discoteca in prov. di Xxxxxx e mi sono scontrato con due relazioni di ditte che proponevano impianti di ventilazione.
La discoteca avrà 1500 posti. E' possibile avere un'indicazione su quale norma seguire per il dimensionamento dell'impianto di ventilazione ?
R: Il problema non è affatto semplice, ed infatti con questi impianti si hanno spesso dei problemi ad ottenere l'agibilità ed il nulla osta dei Vigili del Fuoco, perché si è tralasciato qualcosa in sede di progetto. La norma di riferimento per il dimensionamento degli impianti di ventilazione, compresi quelli delle discoteche, è attualmente la UNI10339:1995.
Inoltre, dovranno essere rispettati i requisiti del Decreto Ministeriale 19/08/96 "Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di intrattenimento e di pubblico spettacolo", in particolare quelli dell'art. 4.1 Titolo IV (Affollamento) e dell'art. 12.3.2 Titolo XII (Impianti di condizionamento e ventilazione).
In pratica, la UNI10339 prescrive (Prospetto 3, pag.14) nelle sale da ballo e locali assimilabili, il valore di 16,5 l/s per persona, cioè 59,4 m3/h. Questo valore (Qop) non è ancora il valore effettivo per il dimensionamento. Il valore effettivo Qope (paragrafo 9.1.1.1 pag.16), va individuato con un calcolo che tiene conto del rapporto tra volume dell'ambiente (V) e indice di affollamento (n), secondo i seguenti criteri, considerando che l'indice di affollamento massimo previsto dal DM 19/08/96 per sale da ballo e discoteche è pari a 1,2 persone/m2:
se V / n è minore o uguale a 15, Qope = Qop per cui il valore effettivo per il dimensionamento sarà 59,4 m3/h;
se V / n è maggiore o uguale 45, si applica il metodo di calcolo A;
se V / n è compreso tra 15 e 45, si applica il metodo di calcolo B.
Il metodo di calcolo A (evito di riportarlo! Vedi il testo della norma per la descrizione) prevede che il valore effettivo Qop diventi un valore minimo Qopmin, nel nostro caso pari a 8,5 l/s per persona (30,6 m3/h).
Il metodo di calcolo B permette di trovare il valore di Qope con una formula:
Qope = Qop + m (V / n – 15)
dove m è pari a (Qopmin – Qop) / (45 – 15)
cioè, nel nostro caso m = 59,4 + (30,6 – 59,4) / 30 = 1,02 (che possiamo considerare 1)
e quindi il valore effettivo per persona sarà Qope = 59,4 + 1 (V / n –15)
Non è finita, in quanto il valore trovato dovrà essere moltiplicato per un fattore correttivo che dipende dalla quota sul livello del mare (vedi Prospetto IV della norma). Comunque, per quote inferiori a 500 m s.l.m. il valore non cambia.
Controllato che la capienza indicata (1500 posti) corrisponda effettivamente al massimo indice di affollamento possibile (in questo caso, la superficie del locale a disposizione del pubblico dovrebbe essere di circa 1500 / 1,2 = 1250 m2), la portata MASSIMA complessiva dell'impianto dovrà essere tale da assicurare un ricambio con aria esterna pari a Qope x 1500.
Comunque, nel nostro caso, in funzione del rapporto tra volume del locale e indice di affollamento, la portata MASSIMA complessiva sarà obbligatoriamente compresa tra un massimo di 59,4 x 1500 = 89.100 m3/h (V / n minore o uguale a 15) e un minimo di 30,6 x 1500 = 45.900 m3/h (V / n maggiore o uguale di 45).
Dico MASSIMA perché, molto opportunamente, la norma UNI10339 consente di utilizzare “… un sistema manuale o automatico di controllo della portata di aria esterna immessa nei locali in funzione del numero di persone effettivamente presenti”.
Inoltre, per il rispetto del DM 19/08/96, (sintetizzo, vedi testo del DM) si dovrà essere certi che l’impianto di ventilazione sarà dotato di opportune serrande tagliafuoco e di spegnimento automatico del ventilatore, dispositivi che dovranno essere asserviti al sistema antincendio obbligatoriamente presente nel locale. Il riarmo del ventilatore dovrà essere obbligatoriamente manuale e non automatico.
Tralascio completamente gli aspetti del dimensionamento in base ai parametri termoigrometrici, che potrebbe portare a volumi di ricambio diversi, ma che, in ogni caso, non possono essere mai inferiori a quelli calcolati in base alle quote minime previste dalla UNI10339.
La norma UNI10339 deve essere osservata anche per quanto riguarda gli aspetti relativi alla corretta filtrazione dell’aria esterna e di ricircolo, secondo le indicazioni riportate nei prospetti V e VI (per sale da ballo e assimilabili devono essere usati filtri di classe da 3 a 5 nella configurazione prefiltro+filtro ad alta efficienza (praticamente si usano dei prefiltri di classe G3 o G4, seguiti da filtri di classe F5 o F6 secondo la classificazione della norma UNI EN 779, privilegiando l’adozione di filtri di tipo elettrostatico).
Per completezza, devo riportare che, nel prossimo futuro, questo metodo cambierà: infatti, si potranno utilizzare i criteri contenuti nella UNI EN 13779 (appena recepita e non ancora utilizzata perché non tradotta in italiano e perché prevede un sistema di accordo preventivo tra committente e progettista sulla qualità dell’aria desiderata, non ancora di uso comune) e nella nuova edizione della UNI10339, che sarà pubblicata verso la fine del 2007, che consentirà di modulare l’immissione di aria esterna in base al livello massimo consentito di inquinanti (CO2 ecc.) effettivamente presenti nell’ambiente (metodo prestazionale). Le classi di filtri da adottare saranno più elevate e soprattutto legate alla effettive concentrazioni esterne ed interne degli inquinanti.
Riferimenti:
1) DM 19/08/96 http://www.ctiaosta.it/818/dispense/Ing_Tonioli/tc_ps.pdf
2) esempio di scheda tecnica descrittiva da presentare all’ASL di competenza per l’approvazione dell’impianto (esempio della ASL 13 di Novara, sono comunque tutte sovrapponibili) http://www.comune.borgomanero.no.it/sportello_unico/procedimenti/mod_enti/Mod_imp_condiz.pdf
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