lunedì 26 febbraio 2007

Programmi di simulazione P.I.D.

Alvaro scrive:

D: da un po' di tempo sto cercando in rete un programma semplice per la simulazione di un anello chiuso (nell'ambito del controllo di processo),con parametri PID. Anche un semplice Excel, con relativo grafico, per simulare un generico loop di Temperatura o Portata. Sono arrivato al tuo sito ma non ho ancora trovato quel che volevo. Mi potresti aiutare a trovare qualcosa di simile?

R: prova questo link:
http://newton.ex.ac.uk/cgi-bin/metaform?http://newton.ex.ac.uk/teaching/CDHW/Feedback/OvSimForm-gen.html
è un simulatore on-line di un loop P.I.D. per il controllo di temperatura: dovrebbe esserti utile.
Prova anche questo programma free con manuale:
http://www.control.lth.se/education/interactive/PIDBasics.zip
C’è inoltre un software in versione demo disponibile a questo indirizzo:
http://members.aol.com/pidcontrol/software.html (la versione completa costa 15$)
Un software professionale è disponibile qui:
http://www.controlsoftinc.com/intune5.shtml (compilando un form è possibile accedere ad una versione trial)

Dubbi su IAQ e ionizzazione dell'aria 3

Sempre Marco:

D: E se io mettessi uno ionizzatore vicino ad un gruppo di piante, sarebbe salutare per un ambiente come l’ufficio?

R: se non c’è pulviscolo nell’aria, sarebbe salutare sia per lei che per le piante, altrimenti, ne soffrireste entrambi per lo strato di polveri che vi ricoprirebbe !

D: E le piante influiscono anche loro sull’equilibrio ionico dell’aria emettendo ioni negativi o positivi?

R: tutte le piante traspirano, essendo esseri viventi dotati di un metabolismo: emettono in continuazione sostanze gassose, sostanze volatili e vapore acqueo. La quantità e la qualità di queste sostanze variano moltissimo a seconda delle piante coinvolte, dell’ambiente in cui sono collocate e delle condizioni climatiche (temperatura e umidità relativa) e temporali (ciclo notte/giorno, stagioni). Se la superficie fogliare è dotata di un campo elettrostatico, è possibile che queste sostanze siano emesse in forma ionizzata. Questo fenomeno dovrebbe essere più evidente nelle piante dotate di foglie che terminano con spine acuminate. In ogni caso, il loro contributo all’equilibrio ionico è limitato: gli ioni emessi sono rilevabili, ma troppo pochi per essere misurati efficacemente. Non sono a conoscenza di un lavoro scientifico che riporti la misura della ionizzazione prodotta dalle piante.

D: E una camera da letto è considerato un ambiente con aria sufficientemente pulita?

R: dipende da molti fattori, è difficile prevederlo senza strumenti: ma lei uno strumento lo ha, cioè lo ionizzatore. Se passa un dito su una superficie vicina allo ionizzatore se ne accorgerà subito…

D: Le piante sono utili quindi anche per umidificare l’aria trattata dai condizionatori estivi?

R: alcune piante sono abbastanza efficaci come umidificatori (ammesso che ci si ricordi di innaffiarle regolarmente, altrimenti la produzione di vapore acqueo viene ridotta il più possibile) ma, naturalmente, tutto è relativo… dipende quali piante e quante sono, e quanto è grande l’ambiente, quanto potente è il condizionatore… ecc. ecc. Può anche succedere che il condizionatore riesca a disidratare le piante… anche loro possono soffrire ed ammalarsi per colpa di un condizionamento dell’aria sbagliato.

D: negli scambi gassosi a livello degli alveoli polmonare possono essere coinvolti sia i piccoli ioni , sia i grandi ioni e sia i clusters, oppure questi ultimi per la loro grandezza sono esclusi?

R: tutte le particelle sotto i 6 micron formano la cosiddetta frazione respirabile delle polveri, in grado di penetrare in profondità nell’apparato respiratorio. Anche gli ioni più grossi sono enormemente più piccoli di 6 micron (siamo nell’ordine dei milionesimi di millimetro, anziché dei millesimi), quindi tutti gli ioni sono potenzialmente in grado di raggiungere gli alveoli polmonari. Il problema è un altro: gli ioni gassosi respirati, come tali, hanno una vita brevissima, e cedono la loro carica elettrica alle particelle con cui entrano in collisione, ionizzandole, aggregandole tra loro e facendole precipitare più o meno profondamente sulle superfici del sistema respiratorio, a seconda della massa dell’aggregato che si forma (più è grosso, prima precipita). Il risultato è che, grandi o piccoli che siano, gli ioni vengono tutti consumati in questo processo di precipitazione delle particelle. E’ proprio così che funzionano i filtri elettrostatici: l’aria viene fatta passare in una barriera di ionizzazione, dove gli ioni caricano elettrostaticamente le polveri e le fanno precipitare. All’uscita del filtro, l’aria si trova priva di particelle ma anche di ioni, in condizioni di neutralità elettrica. Per questo motivo, se l’aria non è più che pulita, di ioni a livello alveolare proprio non ne arrivano… né grandi, né piccoli.

D: Infine è utile posizionare uno ionizzatore in auto per chi guida molto?

R: in genere, l’abitacolo di una automobile è un pessimo ambiente per quanto riguarda la concentrazione delle polveri, che raggiungono, nel traffico urbano, dei valori elevatissimi: la cosa migliore da fare è impedire che le polveri entrino nell’abitacolo, installando dei filtri particolarmente efficaci sulla presa dell’aria esterna di ventilazione. Dopo, potrà pensare di usare uno ionizzatore nell’abitacolo, tenendo presente che gran parte degli ioni negativi verrà comunque neutralizzata dalle forti cariche positive che si formano sui cristalli per effetto dello sfregamento dell’aria e sui sedili per lo sfregamento dei tessuti. Non le resta che provare: se installando uno ionizzatore in macchina, in breve tempo il parabrezza si ricopre internamente di sporcizia, vuol dire che nell’abitacolo c’è troppa polvere per potere usare efficacemente l’apparecchio. Quello che succede al parabrezza succede anche alla faccia del guidatore: per scoprirlo è sufficiente sfregarsi la faccia con un fazzoletto pulito dopo un po’ di tempo passato nel traffico con lo ionizzatore acceso. Detto questo, è vero che una corretta ionizzazione in auto migliora l’attenzione alla guida, allontana i colpi di sonno e rende l’ambiente più confortevole, ma non nella misura decantata dalla pubblicità dei venditori. Tenga presente che gli ionizzatori sono stati testati più volte da tutti i grandi produttori di automobili, a partire dagli anni ’60 in poi: nessuno ha riscontrato un rapporto costo/benefici tale da consigliarne l’installazione di serie. Forse, in futuro…

D: Comunque sto riscontrando che per l’argomento della ionizzazione dell’aria c’è ancora molto da scoprire e ci sono pareri discordanti tra voi ricercatori...

R: è necessario distinguere i pareri dai fatti: i pareri sono opinabili, ma i fatti, se dimostrati sperimentalmente, sono incontrovertibili. La ionizzazione dell’aria ed i suoi effetti fanno parte dei fenomeni fisici, non delle speculazioni filosofiche. Una regola generale da seguire è che quello che c’è scritto su un volantino, sulla scatola di un prodotto o su un sito Internet commerciale non è una buona fonte di informazione. Anche quello che io le sto scrivendo ora potrebbe essere non attendibile… la Rete è piena di ciarlatani, furbacchioni e di sedicenti “esperti”. Non ho modo di provarle l’esattezza di quello che le scrivo, se non quello di invitarla ad informarsi sull’argomento da più fonti possibili, senza fidarsi ciecamente di nessuno, specialmente di chi vuole venderle qualcosa…
Le suggerisco una soluzione per evitare guai utilizzando lo ionizzatore con aria non perfettamente pulita: durante il funzionamento, lo tenga appoggiato su un foglio di alluminio per alimenti (tipo domopack alluminio, per intenderci), più grande dell’apparecchio almeno una decina di centimetri per lato (un po’ di più sul lato dove sono presenti gli aghetti, circa una quindicina di centimetri). Il foglio deve essere messo “a terra” (niente collegamenti elettrici, è sufficiente che sia appoggiato su un mobile o un tavolo in legno o metallo (no plastica o vetro, no piedini in gomma) a sua volta appoggiato su un pavimento in piastrelle (no tappeti o moquette). Vedrà che il foglio si sporcherà in modo notevolissimo in un tempo più o meno lungo a seconda della quantità di polveri che c’è nell’aria. Quando il foglio sarà completamente annerito, non dovrà fare altro che appallottolarlo e buttarlo nella pattumiera, sostituendolo con uno nuovo. In questo modo, le particelle elettrizzate non andranno più in giro a fare danni ma precipiteranno preferibilmente sul foglio.

Quando l’aria sarà abbastanza ripulita, gli ioni non saranno più consumati dalla precipitazione delle polveri e saranno liberi di diffondersi nell’aria dell’ambiente, e potrà quindi goderne gli indubbi benefici senza rischi.

Dubbi su IAQ e ionizzazione dell'aria 2

Ancora Marco:

D: quindi l’AR112N è preciso, ma i cosiddetti VOC possono essere emanati da un impianto di condizionamento aria non ben pulito?

R: i VOC possono derivare da moltissime fonti ambientali, principalmente da prodotti chimici utilizzati sia internamente che esternamente all’ambiente. Alcuni VOC possono essere rilasciati da colonie batteriche e/o fungine che si possono sviluppare in condotte d’aria poco pulite.

D: L’AR112N rileva anche le polveri sottili circolanti nell’aria?

R: L’AR112N è parzialmente in grado di rilevare la presenza di micropolveri, ma la misura non è precisa e sufficientemente sensibile (il sensore di cui è dotato è particolarmente sensibile agli idrocarburi e al monossido di carbonio. Per rilevare efficacemente le polveri, è necessario aspirare attivamente con una piccola pompa l’aria all’interno di una camera di prova dove è installato un sensore ottico laser o a infrarossi oppure un sensore triboelettrico. Per quanto ne so, attualmente non esistono in commercio sul nostro mercato apparecchi per uso non professionale dotati di un sensore specifico per micropolveri (esistono però sul mercato giapponese).

D: Infine esistono ioni negativi ingeribili per l’organismo (prodotti in natura, esempio da un temporale o da una cascata ) e ioni negativi che per la loro grandezza e origine non entrano in circolo nel sangue e che servono per abbattere polveri e pollini, ecc. (ioni prodotti dai normali purificatori d’aria)?

R: Gli ioni negativi prodotti artificialmente possono essere di vario tipo, a seconda di come vengono prodotti e della qualità dell’aria ambientale in cui vengono prodotti, in modo esattamente sovrapponibile agli ioni prodotti in natura. Esistono piccoli ioni, grandi ioni (aggregati di ioni) e clusters, che sono dei grandi aggregati di ioni contenenti molecole fortemente reattive nei confronti degli inquinanti.

D: Le chiedo questo perché un paio di mesi fa ho acquistato per 360 euro lo ionizzatore brevettato Xxxxx, unico al mondo in grado di generare piccoli ioni assimilabili dall’organismo con determinate frequenze impostabili. Esso è dotato di un micro-processore e gli aghi emettitori, fatti di una particolare lega, dovevano essere sostituiti dopo 1200 ore di utilizzo, è in grado di ionizzare efficacemente un ambiente di 30 m cubi. Lei cosa ne pensa? E’ veramente salutare utilizzare uno ionizzatore di questo tipo o ionizzare un ambiente senza prima eliminare gran parte del particolato sospeso, tramite purificatori d’aria, risulta più dannoso che utile? Non rischia di sbilanciare troppo l’equilibrio elettrico dell’aria a favore di ioni negativi, facendola risultare dannosa? O l’apporto che da’ questo strumento è trascurabile e insignificante in piccoli e grandi ambienti indoor per cui la cifra che ho speso è ingiustificata?

R: ionizzare in aria non pulita non è mai salutare: gli ionizzatori non sono dei purificatori d’aria, ma dei complementi ad un’azione di purificazione che deve essere effettuata precedentemente, sequestrando gli inquinanti dall’ambiente. Le particelle di sporco ionizzate aderiscono infatti tenacemente a tutte le superfici nelle vicinanze dello ionizzatore e, cosa assai più grave, se respirate, anche all’epitelio dell’apparato respiratorio, causando danni più gravi rispetto alle particelle non ionizzate (tanto è vero, che nelle stazioni termali si eseguono inalazioni con aerosol ionizzati per rendere l’assorbimento dei farmaci inalati molto più efficace, ed è un trattamento che si esegue con aria perfettamente prefiltrata). Usare uno ionizzatore negativo è utile e salutare solo in aria pulita. Altrimenti, tutto quello che si ottiene è di fare una bella verniciatura elettrostatica tutt’intorno e sulla propria pelle, congiuntiva, gola, trachea, ecc. In modo appropriato, lo ionizzatore dovrebbe invece essere usato all’interno delle condotte dell’aria condizionata, in modo che le particelle precipitino sulle pareti della conduttura, da dove non si potranno più staccare se non durante gli interventi di pulizia periodica. I costruttori di ionizzatori che trascurano di avvertire i propri clienti su questi aspetti o non sanno quello che producono o, peggio ancora, lo sanno ma fanno finta di nulla, sperando di farla franca. Difficilmente uno ionizzatore ambientale può produrre una quantità di ioni negativi che risulti avvertibile come fastidiosa o dannosa. Alcune persone particolarmente sensibili possono avvertire la presenza di una elevata concentrazione di anioni ma, in genere, si tratta solo di sensazioni di freschezza ed apparente “leggerezza” dell’aria. Se l’aria del suo ambiente non è sufficientemente pulita, è meglio circondarsi di belle piante verdi piuttosto che usare lo ionizzatore: se invece l’aria è sufficientemente pulita (una situazione molto difficile da trovare…) allora potrà trarre giovamento da uno ionizzatore negativo posto nelle vicinanze, anche se l’ambiente è piuttosto grande. Naturalmente il raggio d’azione dell’apparecchio sarà molto limitato, perché comunque non sarà in grado di influire sulla concentrazione ionica di tutto l’ambiente.

D: I condizionatori estivi in che modo alterano l’aria? La rendono più umida e carica di ioni positivi? In che modo l’aria viene raffreddata? Come le ho scritto nella prima e-mail difficilmente tollero questo tipo d’aria, mi rende nervoso e improduttivo, come mai?

R: I condizionatori estivi raffreddano l’aria per mezzo di un circuito con gas frigogeno, compressore e scambiatore di calore, proprio come avviene in un comune frigorifero. Attraverso questo trattamento, l’aria viene anche deumidificata (diventa molto più secca), perché viene condensato gran parte del vapore acqueo che si trova in sospensione (avrà notato che i condizionatori producono una grande quantità di acqua di condensa). Anche i deumidificatori funzionano così, solo che l’aria è restituita alla stessa temperatura, perché dopo essere stata raffreddata, è riscaldata da una seconda batteria termica, che nei normali condizionatori estivi riscalda invece l’aria esterna o comunque espulsa all’esterno.

Alcune persone sono molto sensibili all’aria troppo secca e troppo fredda prodotta dai condizionatori estivi, molto spesso anche perché il condizionatore non è stato dimensionato ed installato in modo appropriato (il flusso d’aria in uscita deve miscelarsi accuratamente con l’aria dell’ambiente prima di venire a contatto delle persone, inoltre si deve provvedere, come si fa d’inverno, a correggere adeguatamente il tasso di umidità relativa). Per di più, un’umidità troppo scarsa dell’aria in uscita dall’apparecchio, può facilitare la formazione di ioni positivi per sfregamento contro le pareti interne del condizionatore e le superfici dell’ambiente. In genere però, la maggior parte dei malesseri deriva dalla scarsa umidità e dall’aria troppo fredda. Se l’interno del condizionatore non è pulito regolarmente, specialmente nella zona di raccolta della condensa, si possono correre gravi rischi di formazione di colonie di Legionella, un batterio causa di gravi polmoniti (legionellosi o malattia del legionario, un morbo molto più diffuso di quanto si creda, in quanto nelle forme meno gravi, è spesso confuso con altre malattie da raffreddamento).

Dubbi su Indoor Air Quality e ionizzazione dell'aria 1

Marco scrive:

D: Io sono un ragazzo molto sensibile all’inquinamento d’ufficio, e oltre al livello di ossigenazione dell’aria sono molto sensibile al suo all’equilibrio ionico. Per cui è da un po’ che mi documento e brevemente, come lei meglio sa, ho concluso che la situazione ottimale in cui lavorare prevede una temperatura di 20 °C, un’umidità relativa al 40-60% e 1000 ioni negativi e 800 ioni positivi per cm cubo.
Da anni lavoro in un ufficio da solo con un ventilconvettore ed una finestra. Per cui tengo sempre spento sia d’estate che d’invero il ventilconvettore e apro la finestra all’occorrenza. Odio profondamente l’aria viziata da qualsiasi impianto di condizionamento aria: l’unico che tollero è quello ad irradiamento praticabile esclusivamente all’interno delle mura domestiche. Ho già verificato sulla mia pelle che lavorare in un ufficio con condizionatore acceso mi rende nervoso e molto irritabile.
Ora sono molto in ansia perché dovrò andare a lavorare in una normale filiale bancaria, e quindi in un grande open space, lontano da finestre, in un luogo in cui non sono io a gestire l’aria che respiro. A parte prendere un paio di piantine da ufficio le volevo chiedere le misure che posso adottare per poter lavorare in qualsiasi ufficio in modo sereno e rilassato, senza dovermi alzare per andare a respirare aria fresca in bagno ogni ora, inoltre le chiedo:

- consiglio su un apparecchio affidabile con costo abbordabile in grado di monitorare l’IAQ. Ero intenzionato ad acquistare l’AR112N dell’Xxxxxx che misura temperatura umidità e i VOC;

- le chiedevo se conosce e ritiene validi i purificatori d’aria di ultima generazione della Xxxx aventi il sistema brevettato plasmacluster, aventi il controllo automatico di bilanciamento ioni;

- l’aria che circola negli impianti di condizionamento e ventilazione d’aria, anche se proviene in maggioranza dall’esterno, non si carica di ioni positivi, sfregando contro le pareti dei condotti, e perde ossigeno e quindi le sue proprietà salutari???

R: Un impianto di condizionamento d’aria ben progettato, di per sé, in genere non può arrecare fastidio più di tanto: il problema più grave è che, molto spesso, non viene effettuata una regolare manutenzione. La grande maggioranza dei disturbi correlati alla cosiddetta “Sick Building Sindrome” o sindrome dell’edificio malato, sono legati alla diffusione delle polveri e dei microrganismi che si accumulano nelle condotte e sui filtri dell’impianto. Nel nuovo ufficio dove andrà a lavorare, sicuramente esisterà un responsabile della sicurezza, nominato secondo quanto prevede il D.Lgsl. 626: a questo responsabile, se sarà il caso, andrà richiesto di controllare lo stato di pulizia dell’impianto. Per quanto riguarda la ionizzazione dell’aria, è vero che nella maggior parte dei casi l’aria si ionizza positivamente scorrendo nelle condotte e sulle superfici (ciò non provoca comunque alcuna variazione nel contenuto di ossigeno). Su questo fenomeno ha una grande influenza il valore di umidità relativa: se l’umidità rimane superiore al 40% il fenomeno è trascurabile. Può diventare fastidioso, tanto più quanto l’ambiente diviene meno umido (un problema tipicamente invernale, quando si ventila con aria riscaldata). In questo caso, però, i malesseri sono provocati soprattutto dall’umidità troppo bassa, e l’eccesso di ionizzazione positiva non fa che aggravarli. In questi casi, un buon umidificatore rappresenta il migliore rimedio.
Il monitor di qualità dell’aria AR112N della Xxxxxx è un buon apparecchio (ne ho uno in ufficio da anni e funziona molto bene). Altrettanto buoni sono i depuratori Xxxxx dotati di sistema Plasmacluster (tenga però presente che il loro impiego in un ambiente molto ampio come un ufficio open-space potrebbe essere del tutto inefficace: i depuratori devono lavorare in un ambiente di dimensioni proporzionate alla loro portata, in modo che possano trattare un certo numero di ricambi/ora. Per avere qualche effetto in un grande ambiente si dovrebbero installare molti depuratori, e comunque il loro rendimento sarebbe scarso per insufficiente efficienza di ventilazione (la capacità di trattare l’aria in un determinato volume dipende molto dal tipo di circolazione d’aria che l’apparecchio è in grado di sviluppare: se le pareti sono lontane, la circolazione d’aria è molto meno efficiente).
Non sia troppo prevenuto nell’affrontare il nuovo ambiente, non è detto che sia per forza poco accogliente dal punto di vista della qualità dell’aria… deve fare più che altro attenzione al valore di umidità relativa e al ricambio con aria esterna, che sono i fattori che più possono compromettere il comfort ambientale. Circondarsi di piante è senz’altro un ottimo rimedio, specialmente scegliendo delle specie che posseggono la capacità di abbattere gli inquinanti e di migliorare l’umidità e la ionizzazione ambientale, vedi http://www.dottorperuginibilli.it/index.php?option=com_content&task=view&id=92&Itemid=134&limit=1&limitstart=1. La mie preferite sono la Sansevieria e il Chrysalidocarpus…

Rubrica della Posta

I contatti ad Ariacube sono in grande aumento, come del resto le email che richiedono diversi approfondimenti, sui vari argomenti riportati nel sito, oppure su altri temi interessanti.
Tutto ciò non può che farmi piacere: ringrazio tutti voi per questo interesse, che mi è molto utile come stimolo per trovare il tempo da dedicare alla cura del sito.
Mi sono reso conto che molte email tornano sugli stessi argomenti, quindi penso sia utile riportarle sul Blog, dato che, evidentemente, si tratta di curiosità diffuse tra molti di voi.
D'ora in poi, alcune email di interesse generale saranno riportate qui, naturalmente senza indicare alcun dato "sensibile" ai fini della tutela della privacy.
Già che ci siamo, vi inviterei ad usare il Blog per le vostre richieste, così risparmierei un bel po' di tempo prezioso...

domenica 4 febbraio 2007

Le norme in arrivo

Per quanto riguarda la nuova 10339, il passo avanti è notevole: avremo il recepimento di molte norme comunitarie e l'inserimento di interi nuovi capitoli. Questo comporterà un certo slittamento rispetto ai tempi previsti per la pubblicazione in inchiesta pubblica, ma si può dire che ormai siamo quasi in dirittura d'arrivo. Dato che la norma, una volta pubblicata, diventerà cogente (cioè dovrà essere obbligatoriamente rispettata, perché la sua osservanza è prevista da praticamente tutti i nuovi Regolamenti Locali di Igiene Edilizia), si può comprendere quanto i suoi contenuti conteranno nell'ambito impiantistico. Per questo motivo, è auspicabile una partecipazione molto ampia all'inchiesta pubblica: quando la bozza di norma sarà disponibile (e Ariacube ne darà tempestivo annuncio) tutti gli addetti ai lavori faranno bene a leggerla attentamente e a comunicare in modo tempestivo i loro commenti costruttivi. Da parte nostra, siamo molto contenti dell'attenzione alla Qualità dell'Aria portata da questa norma: per una volta, il nostro Paese si troverà all'avanguardia nella prevenzione e nel trattamento degli inquinanti interni e nell'applicazione delle più avanzate tecniche impiantistiche al servizio del benessere e della salute.

La nuova norma tecnica sui locali fumatori ha avuto un iter molto sofferto, essendo stata terreno di scontro durissimo sulla "filosofia" tecnica da adottare, soprattutto in riferimento ad una realtà legislativa che non concede, per ora, molto spazio a soluzioni impiantistiche avanzate ed economicamente più accessibili. Molti sforzi sono stati fatti per illustrare e spiegare tutti gli accorgimenti tecnici utilizzabili per minimizzare i rischi per la salute a carico dei non-fumatori, dei fumatori e dei lavoratori potenzialmente esposti al fumo di tabacco. Infatti, nessuno lo dice esplicitamente, ma il grande nodo della questione è rappresentato dal rispetto del D.lgs. 626, che deve passare per la massima riduzione del rischio dei lavoratori dipendenti. La nuova norma introduce l'indice di rischio ETSHI, relativo all'esposizione al fumo di tabacco, e permette di calcolare il rischio in base al livello di esposizione garantito dalla tipologia d'impianto prescelta: in questo modo, al di là di quanto previsto dalla legge sul fumo, sarà possibile adottare tutte le misure possibili per ridurre il rischio per la salute ai minimi termini raggiungibili allo stato attuale della tecnologia, come avviene, ad esempio, in tutte le strutture produttive in cui è prevista l'esposizione a sostanze potenzialmente cancerogene. Salvo imprevisti, è attende la terminazione dei lavori di stesura entro febbraio del 2007.

Aria Nuova nel 2007?

L'anno nuovo promette alcune novità di rilievo nel settore normativo. Si attende infatti la pubblicazione di due norme particolarmente interessanti: la prima è la riedizione della UNI10339 "Impianti aeraulici ai fini di benessere...", molto attesa e ricca di contenuti innovativi; la seconda è la tanto discussa norma sui locali fumatori, i cui lavori, dopo lungo protrarsi, hanno avuto una decisa accelerazione negli ultimi mesi.