Ancora Marco:
D: quindi l’AR112N è preciso, ma i cosiddetti VOC possono essere emanati da un impianto di condizionamento aria non ben pulito?
R: i VOC possono derivare da moltissime fonti ambientali, principalmente da prodotti chimici utilizzati sia internamente che esternamente all’ambiente. Alcuni VOC possono essere rilasciati da colonie batteriche e/o fungine che si possono sviluppare in condotte d’aria poco pulite.
D: L’AR112N rileva anche le polveri sottili circolanti nell’aria?
R: L’AR112N è parzialmente in grado di rilevare la presenza di micropolveri, ma la misura non è precisa e sufficientemente sensibile (il sensore di cui è dotato è particolarmente sensibile agli idrocarburi e al monossido di carbonio. Per rilevare efficacemente le polveri, è necessario aspirare attivamente con una piccola pompa l’aria all’interno di una camera di prova dove è installato un sensore ottico laser o a infrarossi oppure un sensore triboelettrico. Per quanto ne so, attualmente non esistono in commercio sul nostro mercato apparecchi per uso non professionale dotati di un sensore specifico per micropolveri (esistono però sul mercato giapponese).
D: Infine esistono ioni negativi ingeribili per l’organismo (prodotti in natura, esempio da un temporale o da una cascata ) e ioni negativi che per la loro grandezza e origine non entrano in circolo nel sangue e che servono per abbattere polveri e pollini, ecc. (ioni prodotti dai normali purificatori d’aria)?
R: Gli ioni negativi prodotti artificialmente possono essere di vario tipo, a seconda di come vengono prodotti e della qualità dell’aria ambientale in cui vengono prodotti, in modo esattamente sovrapponibile agli ioni prodotti in natura. Esistono piccoli ioni, grandi ioni (aggregati di ioni) e clusters, che sono dei grandi aggregati di ioni contenenti molecole fortemente reattive nei confronti degli inquinanti.
D: Le chiedo questo perché un paio di mesi fa ho acquistato per 360 euro lo ionizzatore brevettato Xxxxx, unico al mondo in grado di generare piccoli ioni assimilabili dall’organismo con determinate frequenze impostabili. Esso è dotato di un micro-processore e gli aghi emettitori, fatti di una particolare lega, dovevano essere sostituiti dopo 1200 ore di utilizzo, è in grado di ionizzare efficacemente un ambiente di 30 m cubi. Lei cosa ne pensa? E’ veramente salutare utilizzare uno ionizzatore di questo tipo o ionizzare un ambiente senza prima eliminare gran parte del particolato sospeso, tramite purificatori d’aria, risulta più dannoso che utile? Non rischia di sbilanciare troppo l’equilibrio elettrico dell’aria a favore di ioni negativi, facendola risultare dannosa? O l’apporto che da’ questo strumento è trascurabile e insignificante in piccoli e grandi ambienti indoor per cui la cifra che ho speso è ingiustificata?
R: ionizzare in aria non pulita non è mai salutare: gli ionizzatori non sono dei purificatori d’aria, ma dei complementi ad un’azione di purificazione che deve essere effettuata precedentemente, sequestrando gli inquinanti dall’ambiente. Le particelle di sporco ionizzate aderiscono infatti tenacemente a tutte le superfici nelle vicinanze dello ionizzatore e, cosa assai più grave, se respirate, anche all’epitelio dell’apparato respiratorio, causando danni più gravi rispetto alle particelle non ionizzate (tanto è vero, che nelle stazioni termali si eseguono inalazioni con aerosol ionizzati per rendere l’assorbimento dei farmaci inalati molto più efficace, ed è un trattamento che si esegue con aria perfettamente prefiltrata). Usare uno ionizzatore negativo è utile e salutare solo in aria pulita. Altrimenti, tutto quello che si ottiene è di fare una bella verniciatura elettrostatica tutt’intorno e sulla propria pelle, congiuntiva, gola, trachea, ecc. In modo appropriato, lo ionizzatore dovrebbe invece essere usato all’interno delle condotte dell’aria condizionata, in modo che le particelle precipitino sulle pareti della conduttura, da dove non si potranno più staccare se non durante gli interventi di pulizia periodica. I costruttori di ionizzatori che trascurano di avvertire i propri clienti su questi aspetti o non sanno quello che producono o, peggio ancora, lo sanno ma fanno finta di nulla, sperando di farla franca. Difficilmente uno ionizzatore ambientale può produrre una quantità di ioni negativi che risulti avvertibile come fastidiosa o dannosa. Alcune persone particolarmente sensibili possono avvertire la presenza di una elevata concentrazione di anioni ma, in genere, si tratta solo di sensazioni di freschezza ed apparente “leggerezza” dell’aria. Se l’aria del suo ambiente non è sufficientemente pulita, è meglio circondarsi di belle piante verdi piuttosto che usare lo ionizzatore: se invece l’aria è sufficientemente pulita (una situazione molto difficile da trovare…) allora potrà trarre giovamento da uno ionizzatore negativo posto nelle vicinanze, anche se l’ambiente è piuttosto grande. Naturalmente il raggio d’azione dell’apparecchio sarà molto limitato, perché comunque non sarà in grado di influire sulla concentrazione ionica di tutto l’ambiente.
D: I condizionatori estivi in che modo alterano l’aria? La rendono più umida e carica di ioni positivi? In che modo l’aria viene raffreddata? Come le ho scritto nella prima e-mail difficilmente tollero questo tipo d’aria, mi rende nervoso e improduttivo, come mai?
R: I condizionatori estivi raffreddano l’aria per mezzo di un circuito con gas frigogeno, compressore e scambiatore di calore, proprio come avviene in un comune frigorifero. Attraverso questo trattamento, l’aria viene anche deumidificata (diventa molto più secca), perché viene condensato gran parte del vapore acqueo che si trova in sospensione (avrà notato che i condizionatori producono una grande quantità di acqua di condensa). Anche i deumidificatori funzionano così, solo che l’aria è restituita alla stessa temperatura, perché dopo essere stata raffreddata, è riscaldata da una seconda batteria termica, che nei normali condizionatori estivi riscalda invece l’aria esterna o comunque espulsa all’esterno.
Alcune persone sono molto sensibili all’aria troppo secca e troppo fredda prodotta dai condizionatori estivi, molto spesso anche perché il condizionatore non è stato dimensionato ed installato in modo appropriato (il flusso d’aria in uscita deve miscelarsi accuratamente con l’aria dell’ambiente prima di venire a contatto delle persone, inoltre si deve provvedere, come si fa d’inverno, a correggere adeguatamente il tasso di umidità relativa). Per di più, un’umidità troppo scarsa dell’aria in uscita dall’apparecchio, può facilitare la formazione di ioni positivi per sfregamento contro le pareti interne del condizionatore e le superfici dell’ambiente. In genere però, la maggior parte dei malesseri deriva dalla scarsa umidità e dall’aria troppo fredda. Se l’interno del condizionatore non è pulito regolarmente, specialmente nella zona di raccolta della condensa, si possono correre gravi rischi di formazione di colonie di Legionella, un batterio causa di gravi polmoniti (legionellosi o malattia del legionario, un morbo molto più diffuso di quanto si creda, in quanto nelle forme meno gravi, è spesso confuso con altre malattie da raffreddamento).
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